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Valentini

Potrebbe non esserci stata figura di culto nel vino italiano più del compianto Edoardo Valentini, il misterioso produttore del più grande bianco d'Italia, il leggendario Valentini Trebbiano d'Abruzzo.

Questo vino straordinario è diventato leggendario per l'intensità, la complessità e l'invecchiamento raccontati da chi ha avuto la fortuna di averlo assaggiato. E la leggenda è stata alimentata solo dalla sua estrema rarità e dalla riluttanza di Valentini a parlare di come ha fatto. Quello che si sa è che ha sradicato le piantagioni esistenti del clone senza carattere Trebbiano Toscano. Lo sostituì con un vecchio clone locale, il Trebbiano d'Abruzzese, convinto che esprimesse meglio l'anima del suo terroir.

E ha attinto ai venerabili metodi di vinificazione romana per esprimerlo con sorprendente chiarezza. Inoltre, non lo faceva tutti gli anni. E quando lo ha fatto, ha imbottigliato solo 5% della sua frutta, vendendo il resto per non aver soddisfatto i suoi standard perfezionisti.

Di padre in figlio Edoardo è scomparso nel 2006 dopo aver prodotto questo incredibile vino per cinquanta annate. Ma suo figlio Francesco, educato fin dalla giovane età nei modi singolari del padre, non ha perso un colpo, creando Trebbiano epici sin dalla sua prima annata da solista nel 2007.

In effetti, potrebbero essere anche migliori di prima. Francesco ha conferito maggiore consistenza ed eleganza a questo vino profondo, senza rinunciare a nulla del suo carattere trascendente.

Che sia Edoardo o Francesco, la produzione del Trebbiano è sempre stata microscopica, rendendo il vino quasi impossibile da ottenere. Tuttavia, la sua esclusività sta per aumentare più volte, a causa di una strana bufera di neve autunnale nel 2013 che ha distrutto molti dei vecchi vitigni di Trebbiano d'Abruzzese che lo producono.

Il prezzo della tradizione Per rispetto della tradizione, Edoardo allevava le sue viti nel classico sistema a tendine, con un'alta chioma ad angolo retto rispetto al terreno.

Ma la famiglia ha pagato per questo nel novembre 2013, quando una tempesta anormale ha scaricato enormi quantità di neve sulle cime degli alberi mentre avevano ancora le foglie. Nei siti migliori e più esposti, molti dei tralci di vite si dividono in due. Francesco è timido sui media quasi quanto suo padre, ma ha riferito alla stampa italiana che "metà delle viti sono state danneggiate, purtroppo nelle zone migliori... viti preziose che avevano almeno mezzo secolo".

Sebbene Francesco non abbia rivelato quante viti siano andate perdute, l'impatto sulla sua già piccola produzione sarà sicuramente profondo; con le perdite dovute alla bufera di neve ci sarà ancora meno vino, il che probabilmente porterà a prezzi più alti e carenze ancora maggiori. Sublimità in rosso e rosa Con tanta attenzione per lo straordinario Trebbiano, può essere facile trascurare il fatto che Valentini produce da altrettanto tempo anche il miglior Montepulciano d'Abruzzo, oltre a un trascendente Cerasuolo rosato, sempre da uve di Montepulciano.